Viaggio verso la costa orientale di Marina di Camerota: Come un inno innocuo, polifonico e dolce, cosi l’incanto che la natura ha donato a questa costa di Marina di Camerota, scuote i nostri cuori. Queste rocce e queste spiaggette dai colori smaglianti, sono tutte cosi come alle origini.
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POGGIO La prima visione del nostro viaggio è una torre detta del Poggio. E’ una delle tante che nel Medio Evo furono costruite a salvaguardia della costa. Ognuna di esse aveva un servizio di vigilanza per prevenire eventuali attacchi da parte dei Saraceni o di Pirati. Di giorno segnalavano con una colonna di fumo, di notte con fiaccole a luce incandescente. Tutte le torri comunicavano tra loro mentre quella del Poggio trasmetteva notizie direttamente al castello marchesale della vecchia Camerota
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GROTTA SEPOLCRALE La nostra attenzione, appena usciti dal porto, è rapita da una grotta che si spalanca lungo il pendio della ripida scogliera. La grotta è denominata “Grotta Sepolcrale” perché all’interno di essa sono stati rinvenuti dal Prof. Parenzan reperti di epoca preistorica di interesse mondiale tra cui L’HOMO CAMEROTAENSIS battezzato cosi perché è una specie unica al mondo, somiglia all’uomo di Neanderthal differisce solo nel mento più pronunciato.
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LENTISCELLE Tra le grandi rocce del Pogggio e la punta dello Zancale, come una lama di falce, si impone la spiaggia di Lentiscelle. Questa Baia naturale è tra le più belle del litorale di Marina di Camerota perché e’ composta da pietre finissime e sabbia bianca e scende piano piano verso la profondità di un mare cobalto….
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GROTTA DELLA GOLETTA Alla fine di questa bellissima spiaggia, in un angolo, vi è una grotta detta “Grotta Museo” in quanto in essa è stata sistemata la goletta detta “Leon di Caprera”. Essa è un cimelio storico di grande valore in quanto fece la traversata dell’atlantico nel lontano 1880 da Montevideo(Uruguay) attraverso gibilterra e poi Livorno, con a bordo tre marinai di cui uno era di Marina di Camerota PIETRO TROCCOLI. I tre diedero una lezione di capacità ai naviganti esperti dell’epoca!
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ULIVI Alle spalle di questa bellissima spiaggia svettano argentee chiome di secolari ulivi, che aggrappandosi alle falde sconscese di un retroterra calcareo si alzano all’orizzonte quasi a confondersi col cielo turchino.
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GROTTA DELLA SERRATURA Il colore della sabbia abbaglia…ecco che tra la roccia si apre una spaccatura snella e slanciata con una rigonfiatura nella parte superiore, somigliante alla toppa di una vecchia chiave, essa è denominata: grotta della serratura. Negli ultimi anni essa si è accattivata l’appellativo di grotta preistorica, in quanto in essa sono stati rinvenuti dal Prof. Martini dell’università di Siena, insediamenti di uomini primitivi risalenti addirittura all’era paleolitica.
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TORRE DELLO ZANCALE E’ questa un’altra delle torri costiere detta dello Zancale, ritta e slanciata a base quadrangolare di colore giallo sbiadito. Il nome della punta su cui è ubicata deriva dall’antico greco ZANTE che vuol dire falce, difatti è situata al culmine della spiaggia quasi fosse il manico di una falce.
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AGAVE Un’agave ingiallito, come un cigno che grida il suo ultimo canto prima di morire, ha partorito un fiore su di un lungo stelo e lascia cadere i semi a terra.
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GROTTA DEGLI INNAMORATI Navigando verso oriente una grotta gigantesca e bellissima si apre sui fianchi della penisoletta dello Zancale, essa ha preso il nome della “grotta degli innamorati” perché in essa molti anni fa, apprifittando della sua posizione nascosta e del buio che in essa regna, una coppia di innamorati contrastati, soddisfarono le loro gravanti necessità amorose….si dice e forse è vero che questa grotta, perforando tutta la larghezza della punta dello Zancale, è comunicante con la spiaggia di Lentiscelle ed il suo terminale è la grotta della serratura.
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CALA FORTUNA Questa caletta prende il nome da un tempio di epoca remota qui ubicato, dedicato alla dea Fortuna, fu eretto lassù per tutelare gli antichi marinai. Nell’insenatura vi è la GROTTA AZZURRA che riceve luce da un raggio di sole che filtra da un’apertura a mare ed illuminando a mò di luce teatrale dipinge di azzurro il mare e le pareti della roccia.
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CASCATA DEL MARCHESE Subito dopo aver superato lo scoglio che separa la Cala della Fortuna da quella di Monte di Luna, ecco che tra l’acqua turchina emerge un masso basso e piatto; qui il Marchese del luogo amava, nei suoi viaggi marittimi, tra lo sciacquio delle acque, ergere a poesia i suoi bisogni corporali! Da allora, per burla, i marinai additano quello scoglio come la Cacata del Marchese!
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CALA MONTE DI LUNA All’improvviso come un semicerchio di un cilindro gigantesco, si erge, alta e scabrosa ai nostri occhi, la parete rocciosa della Cala di Monte di Luna. Il suo nome è la garanzia piu seria a dimostrare la sua conformazione ad arco bicorno a somiglianza di quello lunare nella fase calante. La parete di questo scoglio monumentale è alta a strapiombo sul mare di circa 150 metri ed il colore della sua roccia è maculato, come un manto di leopardo, con i colori della natura più vari. Lungo le pareti vegetano e si specchiano nel mare cristallino sottostante….chiome di alberi marini, mentre affiorano dall’acqua come tritoni enormi TRE SCOGLI che ornano ed abbelliscono lo scenario paradisiaco come fanno i faraglioni a Capri
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BAIA DEL POZZALLO Continuando a navigare non si puo fare a meno di pensare su come L’Eterno abbia dato a questo mare una pennellata di intenso blu. In questa baia, in alcuni punti, l’aqua è talmente sfumata che quasi si confonde col verde della roccia. Viaggio verso la costa orientale di Marina di Camerota
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SORGENTE SANTA CATERINA In una chiazza di acqua smeralda a ridosso di scogli ecuminati, sfocia una sorgente di acqua dolce, che a detta di medici ed esperti contiene virtù salutari. La sorgente è chiamata acqua di Santa Caterina. Viaggio verso la costa orientale di Marina di Camerota
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CALA BIANCA La barca prosegue e si inoltra nel blu del mare della “Cala Bianca” che alterna tonalità di chiaro e di scuro quasi ad armonizzarsi ad hoc con questo Eden della creazione….La macchia mediterranea, che lussuosa vegeta fin quasi sugli scogli, rispecchiandosi nel mare cristallino, crea merletti di riflessi e di luce. Sulla profondità del mare, fra sassolini bianchi che danno il nome a questa baia paradisiaca, il colore celeste chiaro predomina e trasforma il sottofondo marino in uno scenario magico in cui viene solo voglia di perderti.
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PISCINE NATURALI “ISCOLETTI” Subito dopo la Cala Bianca ecco il promontorio dell’Iscoletti con le sue grotte, le sue torri, il suo fascino, il suo mistero, il suo porto naturale. Qui, su questo mare paurosamente cristallino, navi e navi di ogni nazione e di ogni civiltà, spinti dal mare grosso, si sono inabissati….e sotto queste acque trasparenti ma eternamente insidiose sono custodite carcasse di scafi antichi e moderni uniti da un’unica tragedia: la morte. Viaggio verso la costa orientale di Marina di Camerota
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NOGLIE Si doppia il capo iscoletti ed ecco la grotta delle “Noglie” che si spalanca sul mare come una bocca aperta di un cetaceo alla deriva; dentro il suo antro, visto dal mare, sembra che vi siano appesi collane di salumi “Noglie” che altro non sono che stalattiti di colore marrone scuro formatisi nei secoli, per infiltrazione di acqua nel calcare della roccia. Si dice pure che questa grotta sia stata abitata da ominidi e da uomini durante i secoli passati e che ancora oggi si possono trovare tra i suoi anfratti ed i suoi cunicoli, resti ossei si esseri primitivi. Viaggio verso la costa orientale di Marina di Camerota
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BAIA INFRESCHI Siamo quasi all’imbocco di questa maestosa baia naturale e su di un pianoro di questo promontorio vi scorgiamo ruderi della vecchia tonnara del Marchese…mentre più in alto si vede l’antico villaggio di pescatori addetti alle tonnare, le cui case arroccate sui pendii a semicerchio del porto fanno corona alla cappella di S. Lazzaro, di un bianco antico e risplendente come una colonna a riposo tra il verde della macchia mediterranea, il turchino del cielo, l’azzurro del mare….Entrati nelle acque cristalline di questo porto naturale. Il motore della barca si ferma, mentre lo scafo continua la sua corsa, lentamente, nel placido bacino delle acque dipinte da alghe, da scogli, da vegetazione; riflessi sul grande specchio circolare della baia. Nel porto vi e’ anche una sorgente di acqua dolce che si trova in una grotta e che si apre a fior di acqua dove c’è sempre un’afflusso di pescatori e turisti che si riforniscono di acqua che, come quella di S. Caterina, ha particolari virtù medicamentose. Questo porto, questi promontori, questi scogli conservano ricordi e leggende del passato remoto. Si dice che in questo porto fece sosta e si rifornì d’aqcua Enea nei suoi viaggi. Qui parte della flotta dei Crociati si rifugiò nel suo andare verso le coste Africane. Qui le navi romane sostavano per riparo e ristoro durante le battaglie contro la rivale Cartagine. Qui, in questo meraviglioso porto le Sirene dal vicino golfo di Napoli venivano a svernare tanto è vero che ancora oggi sulla costa di Camerota esiste una località detta delle “Sirene”. Viaggio verso la costa orientale di Marina di Camerota
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CALA LONGA Nitida e semplice si presenta la spiaggia di Cala Longa, incastonata in una barriera di rocce assume l’aspetto di un mondo selvaggio ricercato dai registi cinematografici.
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CALA DEI MORTI Nel secolo scorso una fonte di ricchezza per le nostre povere contrade era l’erba spartea.
Molti erano dediti alla raccolta di essa. Alcuni però furono poco fortunati….in quanto, a carico fatto della pregiata erba, il mare rovesciò la barca ed essi calarono a picco affogando. Vittime del lavoro! A rimembranza dei naufraghi ed a monito delle future generazioni fu innalzato sul posto un rigido segno: la croce.
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MARCELLINO Marcellino è uno sperone roccioso ricoperto da un bosco rigoglioso di piante cedue che arriva quasi a lambire l’acqua marina. La caratteristica di questo sperone di roccia è la sua forma a zampa di elefante, in posizione di aggredire chi intendesse violare. I confini del Comune di Camerota. Viaggio verso la costa orientale di Marina di Camerota.
Congratulazioni!